Alta via dell'Adamello

Uno dei trekking più spettacolari delle Alpi.

Itinerario impegnativo, vario e piacevole.

Un itinerario da percorrere con tranquillità per poter godere degli scenari offerti dalla varietà degli habitat che si attraversano, boschi, pascoli, torbiere. Alte cime, aspre morene, creste, passi e forcelle si alterneranno con grandi e piccoli laghetti incastonati come perle tra le vette. Dai vasti ghiacciai scendono limpide acque che formano ruscelli, torrenti e cascate.

Emozionanti sentieri ed aerei tratti attrezzati, si susseguiranno con gradevoli valli verdeggianti. Percorrendone il territorio, potremo osservare numerose varietà vegetazionali legate ai diversi ambienti frequentati, incontrare e avvistare gli esemplari della fauna alpina, visitare luoghi con importanti testimonianze di storia e molto altro. Un piacere per la vista, una fonte di incredibili soddisfazioni… un respiro per l’anima!

Il percorso

Primo Giorno.
Partendo dal Passo di Croce Domini, con un tragitto che idealmente “corre” da Sud verso Nord, si raggiunge il Lago della Vacca e il Rifugio “Tita Secchi” (2367), proseguendo attraverso il Passo del Blumone, transitando sotto gli “Scogli di Laione”, lungo la “Conca di Leno”, le “Creste della Monoccola” e … con un facile e breve tratto attrezzato alla Bocchetta Brescia (2719), dove con una breve discesa si raggiunge il Rifugio “Maria e Franco” al Passo Dernal (2574).

Secondo Giorno.
Saliamo alla vetta al Re di Castello (2889), posta proprio sopra il rifugio, sullo spartiacque tra Lombardia e Trentino Alto Adige, ridiscesi, si prosegue per il Lago d’Arno, dalla forma simile ad un fiordo norvegese, il Passo di Campo e l’omonimo lago, con suggestivi e brevi tratti attrezzati al Lago d’Avolo, e attraverso le mulattiere e le creste fortificate dei passi di Campo, d’Avolo e dell’Ignaga al Rifugio “Città di Lissone” (2020).

Terzo Giorno.
Risaliamo la Valle Adamè costeggiandone il torrente fra verdi pascoli per poi iniziare la ripida salita dei “coster” e raggiungere il Passo di Poia (2770), di qui scenderemo al Rifugio “Paolo Prudenzini” in alta Val Salarno, sito nelle vicinanze delle Malghe di Dossaccio, dell’omonimo lago e del Lago di Salarno.

Quarto Giorno.
Si parte alla volta del Rifugio “Serafino Gnutti” (2166), che raggiungeremo attraverso il Passo del Miller (2818), scesi in Valle del Miller e superato il rifugio con il suo laghetto, si prosegue per il Passo del Gatto, il Lago Baitone e … con ultimo strappo, raggiungeremo il Rifugio “Franco Tonolini” (2450), attorniato da alcuni laghetti di color smeraldo.

Quinto Giorno.
Attraverso il Passo Premessone, (2923) con breve tratto attrezzato scenderemo verso la Val d’Avio, al cospetto dell’imponente parete nord-ovest dell’Adamello sino a raggiungere il grande Lago del Pantano, proseguendo, si sale al Passo del Lunedì per ridiscendere al Lago del Venerocolo sulle cui rive sorge il Rifugio Giuseppe Garibaldi (2550).

Sesto Giorno.
Discesa fino ai laghi dell’Avio e Benedetto, poi risalita al Passo di Gole Larghe, (2803) per portarci nella conca dell’Aviolo con il suo incantevole lago nelle cui vicinanze sorge il Rifugio “Sandro Occhi”, (1930) al cospetto del Corno Baitone, oltrepassato il Passo di Gallinera in Val Rabbia e quindi concluderemo il nostro viaggio al Rifugio Malga Stain (1832).


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