Una traversata di Alta Montagna che offre splendide visuali.
Percorso arricchito dal fatto che si attraversano luoghi bellissimi, si salgono cime prestigiose, si percorrono panoramiche creste e si attraversano vastissime distese glaciali … scoprendo alcuni luoghi della “Guerra Bianca” … parte della Grande Guerra, un museo a cielo aperto tutto intorno a noi … andremo a percorrere parte delle zone presidiate quella che fu la Prima Linea durante il conflitto del 1915-1918.
Partendo dal Passo del Tonale ci portiamo al Passo Presena con la comoda funivia, da qui … caricato lo zaino in spalla si prosegue alla volta del Passo Castellaccio, dove, indossata l’attrezzatura da ferrata, percorreremo il famoso “Sentiero dei Fiori” uno splendido itinerario attrezzato d’alta quota, dove, mediante cavi passamano e passerelle, potremo osservare svariate opere realizzate durante la Prima Guerra Mondiale … postazioni d’artigleria, trincee, rifugi scavati nella roccia … un “mondo” tra roccia e cielo … su quella che fu la “Prima Linea” … raggiunta la Cima Lagoscuro scendiamo all’omonimo passo per valicare in territorio trentino e raggiungere il Rifugio Mandrone – Città di Trento.
Il giorno seguente, lasciato il rifugio, raggiungiamo la Vedretta del Mandrone e risaliremo al Pian di Neve, attraversando uno dei ghiacciai più vasti delle Alpi … utilizzando i ramponi saliamo verso il Rifugio ai Caduti dell’Adamello, al Passo della Lobbia e da qui, raggiungiamo la vetta di Cresta della Croce, su questa cresta incontriamo un altro tratto della “Prima Linea” che presenta ancora fortificazioni e un singolare reperto, il famoso Cannone 149G, affettuosamente soprannominato “Ippopotamo”, dopo aver ammirato il vasto panorama sull’acrocoro ghiacciato, una breve discesa ci condurrà al Rifugio ai Caduti dell’Adamello, dove, a 3040 metri, trascorreremo la notte nel rifugio posto più ad alta quota del Gruppo Adamello-Presanella.
Il giorno seguente, lasciato il rifugio, raggiungiamo la Vedretta del L’ultimo giorno ci vedrà scendere dal rifugio al Passo della Lobbia per portarci sul Pian di Neve, lo attraversiamo dirigendoci verso il Corno Bianco, per raggiungere le roccette poste in prossimità della vetta più alta del gruppo, il Monte Adamello, (3539 m), dalla cima, scendiamo in direzione del Passo dell’Adamello, qui, “usciamo” dalle distese glaciali e tolti i ramponi, attraverso le cenge e le pareti della via attrezzata “Terzulli”, scenderemo nella Valle del Miller, ai suoi “pantani”, all’omonimo lago e infine raggiungere prima il Rifugio S. Gnutti e il Rifugio Malga Premassone poi, dove si concluderà il nostro itinerario.
Dalla vetta del Monte Adamello esistono anche altri e differenti itinerari di “discesa” per rientrare a fondovalle, quella descritta è solo una delle possibilità di ritornare nella “civiltà” … c’è solo l’imbarazzo della scelta … in direzione della Val d’Avio, passando per il Rifugio G. Garibaldi ed il versante su cui troviamo i grandi bacini idroelettrici adamellini … il Lago Pantano dell’Avio, il Lago Venerocolo, il Lago Benedetto ed il Lago d’Avio con il suo piccolo “satellite” e poi giù … fino a Malga Caldea … oppure, proseguendo lungo il Pian di Neve scendere dal Passo di Salarno e percorrere l’incantevole Val Salarno, incontrando il Rifugio P. Prudenzini, i bacini di Salarno e Dossazzo e terminare il percorso a Malga Fabrezza.
Livello: principianti
Durata: 3 giorni
Periodo: luglio/agosto
Numero partecipanti: max 6 persone
Località: alta Valle Camonica
Servizi Inclusi: Guida Alpina, Materiali Tecnici, Assicurazione R.C.
Servizi Extra: Eventuale pernottamento in B&B o in altra sistemazione.
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